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I suoi diritti nell'islam, come figlia

Il diritto alla vita: Allah ha prescritto ai genitori di preservare la vita dei loro bambini, sia maschi che femmine e considera l'infanticidio come crimine gravissimo. Allah dice infatti (Il Corano 17: 31)

" Non uccidete i vostri figli per timore della miseria: siamo Noi a provvederli di cibo, come [provvediamo] a voi stessi. Ucciderli è veramente un peccato gravissimo."

La presa a carico dei bambini viene riconosciuta come un diritto inalienabile e garantita ed è un dovere che va assunto dal padre fin da quando i bambini sono ancora embrioni nel ventre della madre. Allah Altissimo dice infatti nel (Corano: 65; 6):

"... Se sono incinte, provvedete al loro mantenimento fino a che non abbiano partorito. "

- Il diritto all'allattamento: Tra i diritti dei bambini, l'islam riconosce e garantisce quello di essere allattato, ben trattato, curato, preso a carico in tutti i suoi bisogni in modo da garantirgli una vita dignitosa. Allah dice (Il Corano: 2: 233)

" Per coloro che vogliono completare l'allattamento, le madri allatteranno per due anni completi. Il padre del bambino ha il dovere di nutrirle e vestirle in base alla consuetudine."

- Diritto alla cura e all'educazione: L'islam prescrive ai genitori di provvedere all'educazione fisica, intellettuale e morale dei loro figli, maschi o femmine senza alcuna distinzione. Il Profeta disse: "Basta come peccato che l'uomo trascuri quelli che gli sono a carico"

"(Ibn Habban n° 4240) Il Profeta disse ancora : "Ognuno di voi è pastore e responsabile del suo gregge: l'uomo è pastore e responsabile del suo gregge; il padre è in famiglia pastore e responsabile del suo gregge; la moglie in casa del marito è pastore e responsabile del suo gregge; il servo riguardo ai beni del padrone è pastore e responsabile del suo gregge.

" (Bukhari n° 853)

Conviene inoltre scegliere per i figli bei nomi convenienti; la madre è prioritaria per la custodia dei figli in caso di conflitto e separazione. Allah ha affidato questo compito alla madre piuttosto che al padre per la sua tenerezza e per il suo affetto più grandi nei confronti dei figli. Amr Ibn Sciuaib riferisce che una donna venne dal profeta a lamentarsi dicendo: "O Messaggero di Allah, questo mio figlio l'ho portato nel ventre poi l'ho allattato col mio seno e l'ho fatto crescere nel mio grembo ; ora suo padre mi ha ripudiata e vuole riprendermelo.

"" Il Profeta le disse: " Lo meriti più di ogni altro, fin quando non sei rimaritata."" (Ibn Daud n° 2276)

- Diritto all'affetto, alla tenerezza e alla pietà. I figli hanno bisogno di affetto, di tenerezza e pietà come hanno bisogno di bere e mangiare, perchè ha un effetto immediato sulla loro coscienza e sul loro comportamento; l'islam essendo la religione della misericordia, della tolleranza e della compassione nei confronti dello straniero e del lontano che dire nei confronti del vicino e del parente? Abu Hureira, - Allah sia soddisfatto di lui- disse: "Il messaggero di Allah baciò un giorno Al Hassan figlio di Ali mentre Al Akraa Ibn Habes Al Tamimi era presente. Questi disse: "Ho dieci figli e mai ne baciai uno!"Il Messaggero di Allah lo guardٍ, poi disse: "Chi non prova misericordia per gli altri nessuno avrà misericordia per lui." (Bukhari n° 5651)

- Diritto all'istruzione. L'islam ha fatto dell'istruzione e del sapere un diritto-dovere di ogni musulmano e di ogni musulmana. Il Profeta disse:

""Il sapere è un obbligo per tutti i musulmani." (Ibn Magia n° 224) Inoltre, l'istruzione e l'educazione delle figlie sono tra le cause della retribuzione raddoppiata nel Giorno del Giudizio. Il Profeta disse:

""Chi fornisce l'istruzione ad una sua schiava, le procura una buona educazione, l'affranca e la sposa, otterrà una doppia retribuzione.

"" (Bukhari n° 4795)

- Diritto alla parità ed equità. L'islam prescrive l'uguaglianza e l'equità nel trattare i figli indipendentemente dal sesso: l'affetto paterno deve essere uguale per i figli maschi o femmine. Allah dice nel Corano infatti (16:90):

"In verità Allah ha ordinato la giustizia e la benevolenza e la generosità nei confronti dei parenti. Ha proibito la dissolutezza, ciò che è riprovevole e la ribellione. Egli vi ammonisce affinché ve ne ricordiate."

Se l'uguaglianza e l'equità non fossero state prescritte dal Corano e dalla sunna, le donne avrebbero avuto privilegi più degli uomini ; il profeta infatti disse: "Siate equi con i vostri figli nei doni; se dovessi privilegiare qualcuno, privilegerei le donne.

" (Al Baihaki n° 11780)

- Diritto di scegliere il proprio marito. L'islam rispetta l'opinione della figlia riguardo al marito che le viene proposto e considera che la sua libera scelta è una delle condizioni della validità del matrimonio. Il Profeta infatti disse.:

"La vedova o divorziata va rimaritata solo se lo indica; la vergine va maritata se gliene si chiede il consenso. Come le si chiede il consenso? Acconsente, osservando il silenzio.

" (Bukhari n° 4843)

Nè il padre nè il tutore della figlia hanno il diritto di costringerla ad accettare un marito che non vuole.. Aiscia – Allah sia soddisfatto di lei – riferisce che una donna venne al profeta e gli disse:

"O Messaggero di Allah. Mio padre mi ha fatto sposare un suo nipote per rialzare con me il suo prestigio." Il Profeta le offerse la libertà di decidere. Lei disse:

"Accetto quello che il padre ha fatto ma tenevo a far sapere a tutte le donne che i padri non hanno nulla da decidere in questo." (Imam Ahmad n° 25087)

Moltissime direttive del Profeta confluiscono nell'obbligo di curarsi delle figlie, di onorarle, di trattarle sempre benevolmente e con riguardo. Il Profeta disse:

"Chi ha tre figlie o tre sorelle oppure due figlie o due sorelle, le tratta con cortesia, convive con esse benevolmente e teme Allah per esse, andrà in paradiso.

" (Ibn Habban n° 446)

L'islam considera il fatto di curarsi delle figlie, educarle al bene, trattarle convenientemente come una delle vie di accesso al paradiso: uno dei potenti incentivi per i genitori al fine di meritare la retribuzione di Allah. Aiscia- Allah sia soddisfatto di lei- riferisce:

"Una donna povera portava due piccoline e venne a vedermi: le diedi tre datteri. Ne diede una ad ognuna delle piccoline e volendo mettere il terzo in bocca, le due creature gliene chiesero ancora. Allora divise il terzo dattero in due e diede ad ognuno una metà. Questo mi commosse e riferìi quello che ho visto al profeta che mi disse:

"Quel gesto le fece meritare il paradiso e la salvٍ dall'inferno.

" (Muslim n° 2630)

E come la legislazione islamica prescrive la parità e l'equità tra i figli sul piano affettivo e psichico senza distinzione di sesso, essa prescrive la parità e l'equità tra di loro anche sul piano materiale; non è lecito quindi dare la preferenza al maschio a scapito della femmina per i regali e i doni: tutti vanno considerati pari. I genitori devono dare prova di equità nei confronti dei figli, evitare di mostrare preferenze nei doni che si fanno loro che potrebbe provocare odio tra di loro ed anche ingratitudine. Annuuman Ibn Bescir disse: "Mio padre mi fece dono un giorno di un qualche suo bene, ma mia madre disse: "Consentirٍ solo quando il profeta sarà preso a testimone.

" Mio padre mi condusse quindi presso il Profeta che disse a mio padre: "Hai fatto lo stesso con tutti i figli?" "No", rispose mio padre. Il Profeta gli disse allora:

"Temete Allah e siate equi con i vostri figli!" Al ritorno, mio padre si riprese il bene che mi donava.

" (Muslim n° 1623)

La parità e l'equità vanno osservate non solo riguardo a diritti importanti ma anche per le faccende minime, che a prima vista non hanno rilevanza, come a titolo di esempio, dare un bacio ad un figlio senza badare ad un altro. Anass – Allah sia soddisfatto di lui- riferisce che un uomo era un giorno dal profeta quando un suo figlio lo venne a raggiungere: l'uomo lo baciò e lo prese sul ginocchio; lo venne a raggiungere poi una sua figlia, ma la mise a sedere al suo fianco. Il Profeta gli disse: "Perchè non li tratti parimente?"

" (Al Bazar n° 1893)

Visto che trattiamo dell'attenzione dell'islam ai figli, gioverà indicare brevemente l'attenzione che l'islam dedica all'orfano per la gravità dell'effetto della perdita del padre o della madre o di ambedue sulla personalità del fanciullo orfano. É facile che l'orfano sia condotto alla devianza se vive in una società che non bada ai suoi diritti, non assume i suoi doveri nei confronti dei deboli e non lo considera con affetto e compassione.

L'islam prescrive di dedicare grande attenzione all'orfano, maschio o femmina, considera che i primi che devono occuparsene sono i suoi vicinissimi parenti e se l'orfano non ne ha, spetterà allora allo stato islamico occuparsene, educarlo e guidarlo. Allah Altissimo ammonisce e minaccia severamente chi non rispetta i diritti dell'orfano e si impadronisce dei suoi beni.

Il Corano ci dice (4; 10)

"In verità coloro che consumano ingiustamente i beni degli orfani non fanno che alimentare il fuoco nel ventre loro, e presto precipiteranno nella Fiamma."

Il profeta da parte sua disse: "Vi raccomando il rispetto dei diritti dei due deboli: l'orfano e la donna" (Mustadrak n° 211), cioè guai a coloro che sono ingiusti o maltrattano l'orfano o la donna. Inoltre Allah ingiunge di non respingere od opprimere l'orfano (Il Corano: 93; 9)

"Dunque non opprimere l'orfano,.. "

Molti testi della sciaria insistono sulla necessità e sulla ricompensa di trattare bene l'orfano. Il Profeta disse:

"In Paradiso sarٍ in compagnia di chi protegge l'orfano.

" (Buhkari n° 4998) Il messaggero di Allah incita ad averne pietà e compassione:"Chi accarezza benevolmente, per la grazia di Allah il capo di un orfano, sarà retribuito per ogni capello che la sua mano avrà toccato e chi fa del bene ad un orfano od un'orfana, sarà in mia compagnia in paradiso, come queste mie due dita (e mostrٍ l'indice ed il medio)

" (Ahmad n° 22207)

L'islam si è interessato anche al fanciullo abbandonato, maschio o femmina- ed è il fanciullo di cui non si conoscono i genitori-. Ha diritto all'attenzione e all'educazione esattamente come l'orfano: è dovere dei musulmani e dello stato islamico assumerne la responsabilità, al fine di farne dei cittadini che dispongono e godono dei loro diritti, come tutti i membri normali della società.