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I suoi diritti nell'islam come madre

Allah ha raccomandato i genitori in tantissimi versetti del Corano legando i loro diritti ai Suoi al fine di chiarire l'importanza dei loro diritti e l'eccellenza del loro beneficio. Allah Altissimo dice nel

(Corano 17: 23-24)

"Il tuo Signore ha decretato di non adorare altri che Lui e di trattare bene i vostri genitori. Se uno di loro, o entrambi, dovessero invecchiare presso di te, non dir loro "uff!" e non li rimproverare; ma parla loro con rispetto, e inclina con bontà, verso di loro, l'ala della tenerezza; e di': "O Signore, sii misericordioso nei loro confronti, come essi lo sono stati nei miei, allevandomi quando ero piccolo.""

Trattare benevolmente la madre, ubbidirle, esprimerle amore ed affetto rispettandola sempre, costituiscono elementi di un comportamento che permette l'accesso al paradiso. Un giorno venne a trovare il profeta un uomo di nome Giahama. Disse : " Messaggero di Allah: vorrei prendere parte alle conquiste e son venuto a consultarti." Il Profeta gli domandò: "Hai la madre ancora in vita ?" Giahama disse di sì. Il Profeta gli disse: " Va' a starle vicino; il paradiso è ai suoi piedi." (Mustadrak n° 7248)

Dato che la donna rappresenta la parte più fragile della società, facile da sfruttare e docile da lasciarsi prendere i suoi diritti, l'islam le ha dato la precedenza sul padre riguardo alla gratitudine, alla benevolenza, alla cortesia e tenerezza, per garantirla dal non riconoscimento dei suoi diritti. Abu Hureira – Allah sia soddisfatto di lui- riferisce : " Un uomo venne un giorno al Profeta e gli domandò:

" Messaggero di Allah, chi tra tutti merita di più la mia buona compagnia?" Il Profeta gli disse; " Tua madre"; l'altro gli domandò ancora " E poi? " Il Profeta gli fece ancora: " Tua madre"" E poi chi? " " Tua madre"; "E poi chi ?" " Tuo padre." (Bukhari n° 5626)

Secondo i commentatori, questo hadith indica che la madre ha diritto ad essere amata e venerata tre volte più del padre, per la difficoltà che sopporta nel portare in grembo i figli, le difficoltà del parto, dell'allattamento per ben due anni: tre compiti esclusivi della madre la quale poi partecipa anche all'educazione dei figli. Allah dice al riguardo nel (Corano 31:14): "Abbiamo imposto all'uomo di trattare bene i suoi genitori: lo portò sua madre di travaglio in travaglio e lo svezzò dopo due anni:  «Sii riconoscente a Me e ai tuoi genitori. Il destino ultimo è verso di Me." Allah ha prescritto di obbedire alla madre in ogni circostanza a meno che non ti ordini di commettere un peccato. Perchè l'obbedienza ad Allah è ed ha la priorità su tutto e tutti. Ma ciò non vuol dire che si debba mancarle di rispetto o di amore e benevolenza, come Allah ci invita a fare nel (Corano 31: 15):" E se entrambi ti obbligassero ad associarMi ciò di cui non hai conoscenza alcuna, non obbedire loro, ma sii comunque cortese con loro in questa vita e segui la via di chi si rivolge a Me. Poi a Me farete ritorno e vi informerò su quello che avrete fatto»."

Per mostrare l'importanza della grazia e la soddisfazione dei genitori, Allah Altissimo ha legato la Sua Grazia e la sua Soddisfazione a quella dei genitori, come ha fatto dipendere la Sua ira da quella dei genitori: ed è alfine di incitare i figli ad amare e venerare sempre i loro genitori e a non disubbidire loro mai. Il Profeta disse: "Allah è soddisfatto solo quando i genitori sono soddisfatti e la sua ira dipende dall'ira dei genitori.

" (Ibn Habban n° 429) La loro soddifazione e la loro grazia sono condizione dell'ingresso del paradiso; l'ingratitudine nei confronti dei genitori è motivo della cacciata in inferno. "Ibn Umama riferisce che un uomo disse al profeta:

"Quali sono i diritti dei genitori presso i figli? " Gli disse: " I tuoi genitori sono il tuo paradiso e il tuo inferno.

" (Ibn Magia n° 3662)

L'islam tiene il rispetto, l'amore e il buon trattamento dei genitori al disopra delle adorazioni opzionali come le preghiere supererogatorie ed altri riti. Abu Hureira – Allah sia sodisfatto di lui – riferisce che il Profeta disse:

" Solo tre hanno parlato nella culla: Gesù figlio di Maria- pace su di lui-, un uomo dei figli di Israele, detto Giuraij, uomo pio che si rifugiò a pregare in un minareto. Sua madre venne a chiamarlo:"Giuraij!

" L'uomo si domandò :"Dovrei risponderle o continuare la mia preghiera?" Preferì la preghiera e sua madre se ne andò. L'indomani accadde lo stesso: "Giuraij!"Invece di risponderle, continuò la sua preghiera. Il terzo giorno fece lo stesso; continuò a pregare: la madre invocò Allah dicendo:

"Allah faccia che non muoia prima di vedere in faccia le prostitute!

"I figli di Israele si raccontarono la storia di Giuraij e della sua devozione ad Allah. Una bella prostituta si giurò di sedurlo. Andò a trovarlo nel suo minareto ma Giuraij non le diede nemmeno uno sguardo e continuò a pregare. La prostituta andò a letto con un pastore che veniva al minareto e fu incinta. Quando partorì disse: "É il figlio di Giuraij" Andarono da Giuraij, gli distrussero il minareto e gli diedero addosso. Giuraij domandò: "Ma che vi prende?" Gli dissero: "Hai commesso il peccato di andare a letto con questa prostituta; le hai fatto fare un figlio" Domandò loro: " Dov'è il bambino?" Glielo portarono. Giuraij fece le sue abluzioni poi si rivolse al bambino e gli fece: "Chi è tuo padre?" Il bambino rispose: "E' il tale, il pastore" Sentito il bambino, i figli di Israele fecero festa a Giuraij, si scusarono, lo baciarono e proposero di ricostruirgli un minareto in oro. "No, disse loro, ricostruitelo com'era." Ed è quello che fecero.

" (Bukhari n° 3253)

Anzi, l'islam mette la gratitudine e l'amore ai genitori prima anche del gihad nel sentiero di Allah, dato che il gihad non è un obbligo individuale. Abdullah Ibn Amr Ibn Al Ass riferisce che un uomo venne al profeta e gli disse: " Vorrei che tu mi permettessi di emigrare e di prendere parte al gihad sul sentiero di Allah.

." Il profeta gli domandò:"Uno dei tuoi genitori è ancora in vita?" l'altro rispose: " Sono vivi ambedue." Il profeta gli domandò ancora: " Vorresti ottenere la ricompensa di Allah?" L'uomo disse: " Sì" Il Profeta gli disse: "Torna dai tuoi genitori e trattali con amore e venerazione.

" (Muslim n° 2549)

L'islam prescrive di rafforzare i legami di parentela e considera che romperli è un peccato grave: i diritti dei genitori sono assicurati anche se sono di fede non musulmana. Asma Bint Abu Bakr - Allah sia soddisfatto di lei – disse: "Mia madre venne a rendermi visita quando non era ancora musulmana, nell'epoca del Messaggero di Allah. Chiesi consiglio al Profeta domandandogli:

"Mia madre mi rende visita e mi chiede di aiutarla; che faccio?" Il Profeta mi disse: "Onorala e fa' il tuo dovere: accoglila!

" (Bukhari n° 2477)

Per incitare i musulmani ad amare e rispettare in ogni circostanza i loro genitori, il profeta raccontò un giorno la seguente storia: "Tre uomini di un popolo passato si sono messi in cammino e arrivarono ad una caverna; decisero di passarvi la notte. Appena entrati, una roccia rovinò dalla montagna e otturò l'ingresso. Dissero tra di loro: " Nulla ci salverà da questa roccia, a meno che ognuno di noi non invochi Allah riferendo una sua opera buona."Uno dei tre disse: "Allah Altissimo! Avevo i genitori anziani e non prendevo nulla prima di servirli e soddisfarli per primi. Un giorno mi allontanai per una faccenda e feci tardi a rientrare. Li trovai in pieno sonno e non mi venni voglia di mangiare o di bere prima di averli serviti. Rimasi tutta la notte con l'utensile in mano ad aspettare il loro risveglio. Quando si svegliarono bevvero e bevvi dopo di loro. Allah! Feci così per ottenere la Tua Grazia; Ti invoco di rimuovere questa roccia che ci blocca!" La roccia si spostò un po' ma non abbastanza da permettere loro di passare. Il profeta proseguì : "Il secondo disse: "O Allah! Avevo una cugina che amavo come un pazzo. Le chiedevo di andare a letto con me ma lei rifiutava. Un anno la pessima raccolta la rovinò; venne a trovarmi. Le diedi centoventi dinari a patto che mi permettesse di disporre di lei. Accettò. A letto mi disse: "Ti permetterò di sverginarmi solo se ne hai lecitamente il diritto." Mi astenni di correrle dietro benchè fosse la persona che più amavo. Le lasciai naturalmente i centoventi dinari. O allah Altissimo: lo feci per meritare la Tua Grazia; Ti invoco ora di liberarci da questo scoglio che ci blocca l'entrata." Lo scoglio si spostò un po' ma non ancora tanto da permettere il passaggio di un uomo. Il profeta riprese il racconto: " Il terzo uomo disse: O allah Altissimo ! Ho impiegato alcuni operai che ho pagato appena hanno finito il loro compito, tranne uno, che se ne andò senza prendere il suo compenso. Glielo feci fruttare; così che ne risultò un gran ben di Dio. Un giorno quell'operaio venne a trovarmi e mi chiese del suo salario. Gli dissi che tutto quel che vedeva, cammelli, buoi, pecore, capre, schiavi era il suo salario. Mi disse che non dovevo scherzare. "Infatti, gli dicevo: non scherzo." Allora prese tutto quel che gli spettava e se ne andò. O Allah, feci così perchè volevo meritare la Tua grazia; ora Ti invoco di liberarci da questo scoglio che ottura l'ingresso della caverna." Lo scoglio si rimosse. I tre uomini poterono finalmente ripartire." (Bukhari n° 2152)

Obbedire ai genitori, trattarli benevolmente e rispettosamente può permettere anche di espiare le opere cattive, di cancellare i peccati commessi. Abdullah Ibn Umar riferisce che un uomo venne a trovare il profeta e disse:

"O Messaggero di Allah, ho commesso un peccato grande, come posso pentirmene?

" Il Profeta gli domandò: " I tuoi genitori sono ancora in vita?" " No", rispose l'uomo. "Hai una zia materna ancora in vita?", gli domandò ancora il profeta. " Sì", rispose quell'uomo. "Trattala benevolmente! Gli disse il profeta.

" (Ibn Habbane n° 435)

É che la zia materna nell'islam, ha quasi l'importanza della madre, come lo dimostra il seguente hadith. Il Profeta disse: "La zia materna è come la madre.

"(Bukhari n° 2552)

- L'islam ha prolungato la validità dei diritti dei genitori anche dopo la loro morte o la morte di uno di essi. Un uomo dei Bani Salma domandò una volta al Profeta:

"O Messaggero di Allah; come posso onorare i miei genitori anche dopo la loro morte?" Il Profeta gli rispose: "Pregando per loro, invocando perdono per loro da Allah, mantenendo il loro giuramento anche dopo la loro morte, mantenendo e consolidando il legame di sangue a cui tenevano e onorando e venerando i loro amici.

"(Abu Daud n° 5142)