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Il riconoscimento dei diritti della donna

Non vi è legge o sistema, in passato o al presente che abbia tutelato i diritti della donna e l'abbia rialzata più dell'islam. Infatti con l'avvento dell'islam con il profeta Muhammad - pace e benedizione di Allah su di lui - si è prodotto un avvenimento straordinario che prima ha trasformato i cuori dei musulmani, poi tramite i musulmani, quelli di tutti gli esseri umani. Con una rapidità fulminea, questo messaggio divino dalla dimensione universale, chiaro e convincente si è imposto agli uomini perchè era conforme alla loro natura, non aveva ambiguità, nè implicava confusione. Prendiamo a titolo di esempio l'innovazione che l'islam portò riguardo alla situazione della donna e ai suoi diritti, dato che è l'argomento che ci interessa in questo scritto.

Gustavo Lebon, autore del libro: "La civiltà degli Arabi" dice:"(Traduzione di Adel Zaiytir, p. 488.)

"Il merito dell'islam non si limita all'avere rialzato il valore della donna, ma consiste soprattutto nel fatto che è la prima religione ad averlo fatto; ed è facile dimostrarlo e darne prova, visto che le altre religioni e nazioni che hanno preceduto l'islam maltrattavano tutte e sistematicamente la donna."

Nello stesso libro citato, a p. 496, scrive ancora: "I diritti coniugali enunciati dal Corano e dagli esegeti musulmani, sono di gran lunga migliori dei diritti coniugali europei."

Se è necessario quindi rivendicare il riconoscimento e la garanzia dei diritti della donna, bisogna farlo nelle società in cui le donne ne sono private o nelle quali la donna è stata spinta all'avvilimento, alla depravazione divenendo un semplice oggetto di divertimento e di piacere. Quanto all'islam, tutti devono ammettere che salvaguarda tutti i diritti, particolari e generali della donna e li garantisce.