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Il viaggio della donna senza parente accompagnatore

La donna è nell'islam come una perla che va protetta e preservata, per cui si teme che sia toccata o graffiata se non da chi ha facoltà di toccarla con prudenza e precauzione. Perciò, l'islam vieta alla donna di mettersi in viaggio da sola, senza che sia accompagnata da un parente vicino come il marito, il padre, il fratello o un altro parente con il quale è vietato il matrimonio. Il profeta disse infatti: "La donna può viaggiare solo se è accompagnata da un parente mahram e nessuno entri da lei senza la presenza di un parente mahram." Un uomo allora esclamò:

"Messaggero di Allah, io parto in guerra coll'esercito e mia moglie vuole partire in pellegrinaggio."Il profeta gli ordinò: "Accompagna tua moglie!"" (Bukhari n° 1763)

Uno potrà trovare in tale divieto una restrizione alla libertà della donna e una violazione dei suoi diritti. Ed è proprio quello che a prima vista pare; ma se si indaga il motivo per il quale questo divieto è stato stabilito, lo si ammetterà senza difficoltà.

Il viaggio si accompagna spesso da molti fastidi e difficoltà e la donna naturalmente debole e fragile non è in grado da sola di affrontarli adeguatamente, specie se si sa che i mestrui, la gravidanza e l'allattamento la espongono a difficoltà fisiche pericolose e se si considera inoltre, che la donna si lascia facilmente condurre dai sentimenti e affascinare dalle rilucenti apparenze. Perciò ha sempre bisogno di un parente che le serva da difensore e da appoggio. Il profeta non esitava a paragonare le donne alla porcellana per la loro debolezza e la loro delicatezza. In uno dei suoi viaggi, il profeta si rivolse ad un giovanotto di nome Angiascia che spronava i cammelli che portavano le donne e gli disse:

" Adagio, Angiascia! Hai un carico di porcellana!" (Bukhari n° 5857)

Una donna in viaggio ha bisogno di chi la protegge dai malviventi in agguato e di chi può soddisfare le sue esigenze assicurandole la necessaria comodità. In islam è il mahram che compie questa funzione perchè la donna non sia in condizione di ricorrere ad uno straniero. Il mahram è quindi in realtà un servitore e un protettore senza controparte. In che sarebbe un disprezzo per la donna? Non è invece un modo di onorare la donna, proteggendola e assicurandole la soddisfazione di tutte le sue necessità?