» Casa » Lo statuto della donna nel corso della storia » La donna della Roma antica

La donna nell'antica Grecia

La sorte della donna greca non era migliore di quella delle altre società finqui evocate. Aveva cosi poca dignità che si poteva prestare e prendere in prestito; si prendeva in prestito la moglie feconda da un marito perchè partorisse di maschi per un altro uomo, per il bene della nazione.

Era priva di istruzione e così avvilita che si diceva di lei che era "un'abominazione, opera del Diavolo" .(Op. Cit. P. 406)" Nessuna legge la proteggeva. Era priva di diritto all'eredità, priva di libertà e sottomessa in tutto al marito. Il divorzio spettava solo al marito.

Quando una donna partoriva di un neonato laido, il marito si sbarazzava della moglie. La donna insomma era un essere vile al grado più basso della società.

Un celebre oratore greco, Demostene illustrٍ lo statuto della donna in questi termini:

"Noi abbiamo delle prostitute per il nostro piacere, delle amanti per i nostri bisogni fisici quotidiani e delle spose per avere dei figli legittimi."(H. Al Sceikh: "Studi di storia greca e romana" p. 149)