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La donna nell'antica societa cinese

Nell'antica società  cinese, la donna dipendeva dall'uomo e trascorreva tutta la vita ad obbedirgli. Era una eterna minorenne, giuridicamente incapace e a cui l'uomo faceva sempre da tutore. Non aveva diritto nè all'istruzione nè all'educazione, doveva solo stare rinchiusa a casa e darsi ai lavori domestici. Doveva tagliarsi i capelli fin dall'età  di 15 anni e sposarsi all'età  di 20 anni; era il padre che si dava da fare per trovarle un marito con l'aiuto di un intermedio.

La nascita di una femminuccia era un malagurio. W. Durant scrive nel suo libro "Storia della civiltà: ""("La donna in Cina": 3/1e 4/1 )

"I padri imploravano i dei nelle loro preghiere di avere dei maschietti,.. Non avere dei maschi era una fonte di vergogna e di maledizione per le madri perchè erano pi๠adatti delle femmine a lavorare nei campi e pi๠bravi nei campi di battaglia. Le ragazze erano considerate un peso per i padri perchè le educavano con pazienza per poi mandarle a casa dei loro mariti: si poteva giungere al punto di uccidere le figlie. Quando una famiglia aveva figlie pi๠del necessario e le era difficile prendersi cura di esse, ricorreva ad abbandonarle nei campi perchè finissero divorate dalle bestie feroci o dal freddo, senza per questo provare il minimo rimorso. Un vecchio detto cinese dice: " Ascolta la moglie ma non credere mai a quello che dice.("La Civiltà degli Arabi" p. 406 )"